Il mondo della profumeria è non soltanto votato all’arte, ma anche e soprattutto alla scienza: chimica e biologia degli ingredienti si incrociano grazie alle più avanzate tecniche produttive per dar vita a essenze di varia natura, tipologia e concentrazione, offrendo così risultati sempre diversi che - almeno sulla base di alcune caratteristiche che “si ripetono” - permettono di essere catalogati e ben definiti. Un profumo, infatti, può concretizzarsi in tre diverse tipologie di prodotto: un eau de parfum, l’eau de toilette e l’eau de cologne. Le differenze maggiori tra questi tipi di prodotto risiedono proprio nella concentrazione di materie prime e note profumate, portando così a risultati diversi per quanto concerne scia e permanenza sulla pelle, oltre che di intensità olfattiva in sé. Ciò, però, non deve portare a pensare, in modo errato e superficiale, che basti scegliere il prodotto con la più alta concentrazione di note profumate per avere la soluzione migliore sul mercato. Eau de toilette, de cologne e de parfum, infatti, possono essere tranquillamente alternate anche in base a contesti, situazioni e clima a cui andiamo incontro, portandoci a prediligere una tipologia di profumo anziché un’altra anche in virtù, banalmente, della stagione in corso.
Eau de parfum, de toilette e colonie: differenze e caratteristiche
Per osservare le differenze tra eau de parfum, de toilette e de cologne, forse, sarebbe bene partire proprio da ciò che invece li accomuna. Questo perché è importante far passare un concetto principale: in qualunque caso, parliamo della medesima fragranza, il ché vuol dire uguali ingredienti e, soprattutto, uguale “filosofia” artistica e concettuale che sta dietro la creazione di quella stessa fragranza. Appurato questo, ciò che differisce tra le differenti tipologie di un profumo sul mercato è principalmente la percentuale di note profumate e materie prime incluse nelle formule. Nello specifico, possiamo osservare che il profumo è presente in concentrazione minore negli eau de cologne, ove oscilla tra il il 3-5%, mentre cresce d’intensità negli eau de toilette, arrivando a un range dell’8-12%.
Si sale, poi, con gli eau de parfum, ce viaggiano dal 12 al 18% circa, mentre le loro variazioni sul tema, tipicamente definiti come Eau de Parfum Intense o, in alternativa, Extrait de Parfum, raggiungono percentuali di profumo che viaggiano serenamente tra il 20 e addirittura il 40% della formula. Un risultato, dunque, impressionante per qualità, che restituisce una persistenza di massimo livello e una scia elevatissima.
Quando scegliere un eau de parfum, un eau de toilette o un eau de cologne
Osservate le differenze in percentuale della presenza di profumo nelle varie formule, ribadiamo che non esiste una composizione tecnicamente migliore dell’altra, ma che anzi, ciascuna di esse ben si applica a contesti e scenari completamente differenti. Un esempio classico di ciò è il rapporto di una fragranza con il pH della pelle: se quest’ultimo, ad esempio, tende a depotenziare la fragranza che indossiamo, allora optare per un formato a più alta concentrazione potrà senz’altro rivelarsi la scelta giusta.
Diverso è il discorso, invece, se ci soffermiamo sul clima stagionale e sulle temperature esterne: nel caso in cui faccia particolarmente caldo, infatti, optare per una fragranza dalla concentrazione elevata può risultare nauseante a lungo andare, tanto per chi lo indossa quanto per chi ci sta attorno. Al contrario, se le temperature sono basse, una colonia può non risultare la scelta azzeccata. Tutto considerato, però, resta da tenere a mente il parametro più importante tra tutti: la soggettività. Sì, perché ogni individuo percepisce i profumi in modo diverso, con maggiore o minore sensibilità olfattiva. Si tratta, semplicemente, di un fatto naturale e, per questo, la scelta ideale per sé potrà essere più o meno intensa: le possibilità sono infinite e non mancherà di certo la formula con concentrazione ideale per la vostra fragranza preferita.